Leggendo il titolo “Sale la disoccupazione giovanile” di SkyTG24 pubblicato il 30/11/2018, mi viene in mente immediatamente che i giovani sono penalizzati e non trovano lavoro. Poi leggendo l’articolo, scrivono, per fortuna, che il tasso di disoccupazione rispetto all'anno precedente è in calo.
Allora mi viene un dubbio. Che messaggio voleva dare il giornalista a tutte quelle persone che spesso leggono solo i titoli e non il contenuto dell’articolo fatto di numeri e percentuali? Ma questi giornalisti lo sanno che la manipolazione dell’informazione nasce già da qui?
Anche molti altri giornalisti leggono solo i titoli e se trovano altre testate giornalistiche che riportano la stessa cosa come La Stampa Economia “Il Pil italiano torna negativo: -0,1% nel terzo trimestre. La disoccupazione sale al 10,6%” pubblicato il 30 novembre 2018, allora non hanno più lo stimolo di verificare se il contenuto di quegli articoli si veritiero e intendono, attraverso il titolo, che la disoccupazione sale ancora.
Ecco perché il giornale radio di Antenna1 e di altre stazioni radio, a causa del limitatissimo tempo che hanno a disposizione (in 30 secondi devono dare almeno 4 notizie) hanno ripetuto che “la disoccupazione cresce ancora”, magari subito dopo una critica politica o dopo un disegno di legge annunciato … e qui la manipolazione volontaria oppure no dell’informazione continua a fare il suo lavoro.
Questo è quello che rimane nelle orecchie degli ascoltatori e si convincono, visto che sono in tanti media a dirlo, che la disoccupazione giovanile che cresce ancora è causata da cattive manovre del governo o da qualcuno in particolare perché antipatico al singolo ascoltatore. Ognuno poi accuserà chi vuole, ma non si informerà se l’origine dell’informazione data sia vera o no e rimarrà radicato nella menzogna creata ad arte.
La statistica dice che la disoccupazione è in diminuzione ogni mese rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente e che i posti vacanti nell'industria e nei servizi tende alla crescita. In altre parole c’è la tendenza ad un miglioramento nell'impiego del lavoro. I dati, benché siano positivi, non sono però ancora così significativi per risolvere il problema della disoccupazione. Nel mese di ottobre 2018, 159.000 persone in più rispetto a ottobre 2017 hanno trovato occupazione; trend in crescita in tutti i settori tranne in quello finanziario e assicurativo.
Questa è la notizia vera! ... Ma c’è dell’altro.
Nel 2017 abbiamo avuto la disoccupazione al 11,2% e quest’anno sarà probabilmente qualche decimo di punto in meno, ma per tutti coloro che parlano di “disoccupazione giovanile” e pensano che sia un grave problema sociale e che sia il risultato della crisi, mi chiedo se sapessero veramente quanti giovani sotto i 35 anni sono disoccupati. Ebbene il 30% è la disoccupazione giovanile, il restante 70% è rappresentato da persone dai 35 anni in poi, potenzialmente quei padri di famiglia che dovrebbero mantenere i loro figli disoccupati.
Ma tutti i governi hanno voluto e vogliono aiutare i giovani disoccupati, decretando così una legge che offre sgravi contributivi a favore delle aziende che assumono personale al di sotto dei 35 anni (30 anni dal 2019) …. e così il peso maggiore della disoccupazione, cioè quei 4 milioni degli over 35 contro i 2 milioni dei giovani, continuerà ad aumentare più velocemente.
Invece di fare in modo di diminuire la disoccupazione, si cerca in tutti i modi di aumentarla.
Ma è mai possibile che si è così miopi oppure è un’acuta strategia? E se così fosse, qual è l’obiettivo strategico? Di certo non quello di combattere la disoccupazione. Fonti: tg24.sky.it, www.lastampa.it, www.istat.it/it/
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